Carri armati e mezzi italiani al servizio ungherese

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Novità: WTW A COLORI!

Alla fine della Prima Guerra Mondiale, l’Ungheria, in quanto membro della monarchia austroungarica, si ritrovò dalla parte dei perdenti. Il suo esercito si disintegrò e i suoi armamenti furono acquisiti o distrutti dalle nazioni alleate vincitrici. Tuttavia alla fine degli anni Venti la diplomazia ungherese fece di tutto per ridurre il suo isolamento, stringendo rapporti con l’Italia e altri paesi vicini per cercare di creare una posizione migliore per l’Ungheria tra le nazioni europee. Ebbe subito inizio una sorta di riarmamento segreto favorito dai nuovi movimenti politici dell’Europa di quegli anni. In questo senso l’Italia fu tra i principali protagonisti che resero possibile la rinascita militare magiara. Si strinsero diversi progetti di cooperazione, e nell’ambito di questi, l’Italia fornì o concesse la licenza per diversi sistemi d’arma, sia terrestri che nel campo dell’aviazione: Molti mezzi furono interessati a questa cooperazione: fra i carri armati ricordiamo il carro veloce leggero L3 insieme al carro Fiat B 3000. Trattori d’artiglieria come il Pavesi e il Breda, numeroso materiale d’artiglieria e bocche da fuoco. Autoveicoli e motoveicoli. In campo aereo: i Fiat CR 32, CR 42, Reggiane  2000 e i bombardieri CA 135…

Di Péter Mujzer, 100 pagine
In italiano

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