Breslau 1945: l’ultimo bastione del Reich
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Nel 1944 Adolf Hitler ordinò la creazione di una linea difensiva basata su città fortezza (Festung) in grado di fermare il nemico e di servire come base poi per una controffensiva che ben pochi vedevano come fattibile. Breslau, nella Bassa Slesia, fu una delle città prescelte. Per la sua fortificazione furono costruiti anelli difensivi e bunker, l’artiglieria fu rinforzata e la popolazione civile militarizzata. Al momento dell’attacco sovietico la città venne subito circondata. Dal 13 Febbraio 1945 al 6 maggio 1945 il suo rifornimento poteva quindi provenire solo per via aerea ed era diretto da Berlino. Unità di paracadutisti giunsero sugli alianti, mentre a terra reggimenti come le SS “Besslein” respingevano il nemico ed eseguivano colpi di mano che costringevano i russi a difendersi. Breslau non fu conquistata: il suo comandante militare consegnò la città solo quando Berlino era già caduta e i combattimenti in Europa erano pressoché ovunque cessati. Durante l’assedio, le forze tedesche contarono oltre 6.000 morti e 23.000 feriti per difendere Breslau, mentre le perdite sovietiche furono oltre 60.000. I morti fra i civili furono pari a 80.000. Breslau era l’ultima grande città in Germania alla resa, capitolando solo due giorni prima della fine della guerra in Europa. Questo nuovo numero della collezione Witness to War, illustrato con oltre un centinaio di immagini offre al lettore l’emozionante storia di quello che fu l’ultimo bastione del Reich.
Di Eduardo Manuel Gil Martínez
In italiano
Disponibile
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