La cavalleria Sabauda nella guerra della Grande Alleanza
€32,00
La “scoperta” di un ex voto al “Museo degli Ex-Voto e della Devozione popolare Giuseppe Gabetti” di Dogliani (CN), fra i tanti esposti, ha dato l’idea di scrivere questo libro. Nel dipinto in questione vi è infatti rappresentata una scena di uno scontro tra due schieramenti avversari, che dopo un attento esame della scena, pensiamo di poter attribuire a truppe sabaude, in particolare al reggimento Dragoni Rossi di S.A.R., e a truppe francesi. Nell’ambito della lunga guerra della Grande Alleanza, l’anno 1692 si aprì assistendosi ad una concentrazione delle truppe francesi sui fronti del nord Europa e avevano a tal fine ritirate molte truppe dal teatro italiano. Il duca di Savoia Vittorio Amedeo II ed il Principe Eugenio (al comando delle truppe imperiali in Italia) nel luglio 1692, che potevano ora contare su un esercito di circa 50.000 uomini, tra truppe piemontesi, imperiali, dell’esercito spagnolo dello stato di Milano, guidate dal Governatore Marchese di Leganés, e delle truppe religionarie [=protestanti francesi] si accinsero a compiere l’invasione del territorio francese più esposto dalla parte delle Alpi, cioè il Delfinato e la Provenza. Fu questo uno dei pochi episodi di quella guerra in cui truppe alleate riuscirono ad invadere il territorio storico di Luigi XIV. L’altro elemento importante è rappresentato dalla rarissima raffigurazione di un ufficiale del Dragoni Rossi di S.A.R. Su questi due filoni viene svolta un’analisi della formazione della cavalleria sabauda alla fine del XVIII secolo e sulla campagna del 1692 nel Delfinato sulla base di documenti contemporanei in qualche caso mai citati finora.
Di Giancarlo Boeri e Roberto Vela, 98 pagine
In italiano